Fondata nel 1970 da Giovanni Testa, ORAT S.r.l. è tra le aziende leader a livello mondiale nel settore dei controlli non distruttivi, con particolare specializzazione nei controlli sulle pipeline nel settore Oil & Gas.
Guidata oggi dalla figlia Sara, ORAT si distingue per l’alta preparazione dei suoi circa cento tecnici (tutti qualificati al secondo e Terzo livello secondo normativa UNI EN 9712) e per le grandi quantità di apparecchiature a disposizione (n.150 apparecchiature circa radiografiche, n.25 apparecchiature del tipo ad ultrasuoni automatici e semi-automatici Phased array/TOFD, ed altre decine di attrezzature per controlli ad ultrasuoni manuali, magnetoscopici e liquidi penetranti, Trattamenti termici e durezze, PMI (identificazione del materiale ed una serie di accessori che completano il parco attrezzature) che permettono all’azienda di operare su molteplici fronti contemporaneamente, sia in Italia che all’estero.
Incontriamo oggi Sara Testa, nella sede di Villanova sull’Arda, dove da sempre l’azienda (così come la famiglia) poggia le proprie basi.
“Nata come piccola azienda a conduzione familiare” - ci racconta Sara - “ORAT è cresciuta nel corso dei decenni sino a diventare oggi una società strutturata con sedi sparse per tutto il mondo”.
Un settore di nicchia, quello dei controlli non distruttivi, che vede nella ORAT un’avanguardia a livello nazionale e internazionale.
“Siamo ormai da molti anni leader nazionale nel nostro settore e tra le aziende più attrezzate a livello europeo e mondiale” - continua Sara - "ed il nostro personale è altamente qualificato e in grado di operare ai massimi livelli anche nei progetti più complessi”.
Tra gli innumerevoli progetti internazionali in cui è stata impegnata ORAT negli ultimi anni spiccano i lavori effettuati in America Latina, in particolar modo in Messico (ma anche Perù e Colombia) dove l’azienda piacentina ha effettuato controlli su migliaia di chilometri di pipeline e nel Mediterraneo, dove ha lavorato nel progetto TAP (Grecia / Turchia e Puglia).
In un settore complesso come quello dell’Oil & Gas, ORAT è molto impegnata anche sotto il profilo della sostenibilità, promuovendo l’uso di controlli a ultrasuoni automatici e semiautomatici al posto delle tradizionali radiografie.
“L'uso di controlli a ultrasuoni automatici o semiautomatici invece della radiografia” - ci spiega Sara - “è fortemente incoraggiato per una serie di ragioni. Prima di tutto, si tratta di una tecnologia più sicura e pulita, con una completa assenza di radiazioni; non si utilizzano pellicole come nelle radiografie convenzionali, si elimina la problematica dello smaltimento degli involucri di piombo e non si sprecano gli acidi di sviluppo e fissaggio. Inoltre, i risultati sono immediati, con una drastica riduzione dei problemi nel processo di saldatura e velocizzando tutte le attività. I difetti lineari e planari sono più facili da rilevare, grazie alla definizione tridimensionale, invece di quella bidimensionale della radiografia. I test ad ultrasuoni sono anche molto più efficienti in caso di elevato spessore, superando i limiti nella penetrazione proprie dei controlli a raggi X. Questo controllo è preferito dai nostri clienti soprattutto perché velocizza la presentazione degli esiti del controllo”.
Solo un decennio fa, alla fine degli anni 2000, circa il 70% dei test non distruttivi delle condutture in tutto il mondo venivano effettuati tramite radiografia. Oggi, nel 2020, il rapporto è più che invertito e i test a ultrasuoni automatizzati e semiautomatizzati sono utilizzati in oltre l'80% dei progetti mondiali.
Ma il percorso verso un utilizzo completo delle tecnologie sostenibili, per i controlli non distruttivi, non è ancora terminato. Il contributo di aziende come ORAT è fondamentale nell'introduzione dei test ad ultrasuoni in quei paesi in cui i test radiografici sono ancora la principale tecnologia utilizzata. E nell'incoraggiare i futuri sviluppi dei controlli non distruttivi nel settore Oil & Gas, un business in cui sostenibilità è diventata la parola chiave.
Uno dei migliori esempi è stata l'esperienza di ORAT in Tunisia (dove la società è stata coinvolta nei test non distruttivi del progetto del gas della Tunisia meridionale Nawara) e in Bulgaria. Nonostante l'iniziale riluttanza da parte delle aziende locali, ORAT, in collaborazione con i suoi partner, ha potuto introdurre i controlli a ultrasuoni automatici, dimostrando il valore e i vantaggi del metodo.
ORAT è stata anche responsabile di gran parte dei controlli non distruttivi effettuati in progetti di condotte in Centro e Sud America, essendo una delle prime aziende a introdurre tecnologie a ultrasuoni nell'area. Un ruolo significativo nell'incremento della sostenibilità in una delle principali aree mondiali in termini di numero di progetti in pipeline realizzati ogni anno.
Un’azienda a forte attitudine internazionale, ORAT, ma che affonda in profondità le sue radici nel territorio piacentino. Un territorio che è da sempre fiore all’occhiello del settore Oil & Gas.
“Saremo presenti a Pipeline & Gas Expo a Piacenza Expo dal 17 al 19 novembre” - conclude Sara - “ed invitiamo le tante imprese del nostro territorio a venire a conoscerci allo stand D37 nel Padiglione 1”.
Un’opportunità sicuramente da non perdere, in un momento storico in cui le sinergie tra le aziende sono diventate come non mai centrali.
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