La passione dei soci e la forza di un’azienda capace di evolvere
In ogni bottiglia la passione di 200 soci, il gusto di 1.100 ettari di vigne, l’esperienza di quasi 60 anni di storia. Sono solo tre dei numeri che aiutano a comprendere Cantina Valtidone, protagonista dell’ultima puntata di Industriando: la trasmissione di Telelibertà e Confindustria ha portato i telespettatori direttamente nelle cantine della società, scoprendo i segreti dietro ad una solida realtà radicata nel territorio piacentino. «La società è nata nel 1961 dall’aggregazione di una decina di produttori vitivinicoli che volevano difendersi da un mercato in cui erano i commercianti a guidare la remunerazione delle uve. Il primo presidente è stato il dottor Montani, allora sindaco di Pianello. Mi rispecchio un po’ in lui, visto che copro la stessa carica». A parlare è Gianpaolo Fornasari, presidente della Cantina, con sede a Borgonovo, dal 2014: «Da allora abbiamo avviato un importante percorso di risanamento basato sulla programmazione e la trasparenza. Con i conti in ordine e una squadra di professionisti ci siamo anche rafforzati mantenendo la leadership a livello provinciale, tanto da essere riusciti a superare il “cigno nero” della pandemia traghettando la Cantina in acque tranquille». Una azienda che negli ultimi anni si è lanciata in un percorso di rinnovamento delle etichette: «Quando sono arrivato nel 1988 Cantina Valtidone era presente solo nell’Horeca locale; oggi abbiamo conquistato tutto il Nordovest – le parole del direttore commerciale Mauro Fontana - producendo anche linee di vini dedicati a seconda dei canali distributivi. Siamo riusciti a fare di una apparente debolezza, ovvero il consumo limitato e regionale dei vini frizzanti del territorio, la nostra forza raggiungendo obiettivi importanti come i Tre bicchieri di Gambero rosso». Perché fare vino oggi significa adattarsi al mercato, ma anche conservare le tradizioni. «Quella del viticoltore è un’attività intrisa di valori che ormai si pensano superati dal tempo, ma non è affatto così», spiega l’agronomo Sara Monaco. Un lavoro che deve adattarsi a condizioni climatiche in rapida evoluzione: «Sono gesti manuali e fortemente legati alla tradizione del territorio. Sono convinta che la loro capacità di “ascoltare” l’ambiente e la vigna si confermerà vincente anche in un futuro segnato dal cambiamento climatico». L’opera dei viticoltori incontra in azienda la competenza dell’enologo Francesco Fissore: «La mia figura è paragonabile a quella di un responsabile di produzione. Seguo l’intero ciclo produttivo monitorando il vino vasca per vasca. I viticoltori ci portano la loro uva e poi ci occupiamo noi di trasformarla in vino, nei nostri prodotti di punta come la gamma delle 50 Vendemmie oppure il Gutturnio Bollo Rosso, eccellenza tra i fermi». In chiusura, Gianpaolo Fornasari ha preso parte al tradizionale momento della “scatola” di Industriando: «Vorrei affidare alla scatola la mia passione per questa azienda che ho imparato ad amare enormemente in questi anni di presidenza, con l’augurio di proseguire nell’opera di miglioramento che io e i miei collaboratori abbiamo fin ora realizzato».
Gianmaria Vianova è il responsabile della comunicazione esterna di Confindustria Piacenza.
Segue i rapporti con la stampa e cura i canali social dell’Associazione.
Affianca le aziende associate in attività di promozione e le supporta nella trasmissione di notizie e messaggi verso il pubblico esterno.