«Partiti dal nulla
abbiamo realizzato
il nostro sogno»
La spinta a mettersi in proprio durante la Grande recessione del 2008, la capacità di rimanere sé stessi e la forza di un importante gruppo industriale. Tutto questo è Fametec, azienda piacentina che progetta e realizza linee produttive per la lavorazione del legno e l’automazione, protagonista dell’ultima puntata di Industriando. La spinta di mettersi in proprio è quella di Andrea e Roberto Fulcini, due fratelli che nel 2009 decidono di prendere la propria esperienza maturata in decenni di lavoro dipendente e trasformarla in una attività artigianale indipendente: «Il sogno di uscire dalla routine e creare qualcosa di nostro era sempre stato un sogno nel cassetto: insomma Roberto proviamo o no? Cosa dici?», ricorda Andrea Fulcini, oggi direttore software. «La crisi del 2009 per fortuna o sfortuna ci ha fornito una finestra per tentare. Prima sono partito io, l’anno dopo mi ha seguito mio fratello Roberto. Abbiamo cominciato da zero, contandoci i soldi in tasca. Dopo qualche mese è arrivato il dipendente, oggi siamo una trentina».
«Ci presentavamo nelle fiere con umiltà, facendo conoscere le nostre capacità e voglia di lavorare», ricorda Roberto Fulcini, direttore meccanico. «Siamo cresciuti, spostandoci in capannoni sempre più ampi. L’ultima svolta è stata l’ingresso nel gruppo Rolleri nel 2019, che ha permesso alla società di crescere enormemente. Oggi siamo a Vigolzone, dove stiamo completando la nostra nuova sede. Ci serve spazio: l’ultimo impianto che abbiamo prodotto aveva una dimensione di ottanta per cinquanta metri».
«Dal 2020 sono direttore generale di Fametec, il mio compito è accompagnare l’azienda lungo un importante percorso di crescita», spiega Marcello Pezza. «Io sono entrato nel Gruppo Rolleri nel 2003. Ufficio tecnico e poi produzione. Fametec ricalca un po’ il percorso che ha avuto la Rolleri nel nuovo millennio: una realtà artigiana che, pur mantenendo la sua identità, assume una connotazione industriale. Questa azienda ha un enorme punto di forza: sviluppa tutte le linee produttive internamente, dalla programmazione delle macchine alle configurazioni, partendo dal progetto e arrivando all’installazione. Ci confrontiamo sul mercato con giganti che questo non lo riescono a fare».
«Ci siamo circondati di ragazzi giovani, quasi tutti tra i 24 e i 35 anni. Portiamo avanti una filosofia diversa da quella a cui le fabbriche ci avevano abituato», spiegano Andrea e Roberto Fulcini. «Il giovane spesso veniva visto come colui che avrebbe potuto rubarti il lavoro in futuro, e quindi c’erano pregiudizi. Noi sui giovani puntiamo tutto. Se troviamo qualcuno più bravo di noi, e c’è già, siamo solo contenti perché significa che l’azienda evolve».
La puntata di Industriando si chiude con la consegna della “scatola”, alla quale affidare le proprie aspirazioni per il futuro: «Se dovessi lasciare qualcosa a chi verrà dopo di me, metterei al suo interno la passione il coraggio», dice Marcello Pezza. «Sono due qualità necessarie per aiutare una azienda come Fametec, che ha gran voglia di crescere, a crescere veramente».