«Vent’anni di successi
grazie all’innovazione
e all’unità del gruppo»
Una porta che sappia garantire prestazioni eccellenti - dall’elevata classe antieffrazione all’abbattimento acustico, dall’isolamento termico, alla resistenza al fuoco - ma con l’aspetto di un raffinato elemento di design per la propria casa. È con questo approccio che Alias dal suo stabilimento di Settima si è affermata azienda leader nel mercato italiano per la progettazione e realizzazione di porte blindate. La sua storia è stata raccontata nell’ultima puntata di Industriando, la trasmissione di Confindustria Piacenza e Telelibertà. «Alias nasce nel 2002, quando lasciai l’azienda per cui lavoravo, sempre nello stesso settore, e decisi di creare qualcosa di mio, forte dei miei già allora oltre vent’anni di esperienza», ricorda Dario Vaccari, amministratore unico e fondatore. Già allora Vaccari aveva capito che non sarebbe bastato riproporre il medesimo prodotto, bisognava innovare. «Le nostre porte avevano una geometria differente ed erano prive dei difetti che caratterizzavano i prodotti già esistenti», ricorda.
«Conobbi Vaccari in un’altra azienda del territorio, storicamente Piacenza è capitale delle porte blindate», racconta il direttore della produzione Maurizio Castignoli. «Da tanti anni avevo in mente un progetto nuovo, una porta che fosse diversa dalle altre. Lui nel mentre voleva creare una nuova società: trovarsi è stato un attimo». Poi la fatidica domanda, la cui risposta avrebbe definito la filosofia di Alias: «Ci manteniamo sul tradizionale sicuro o ci lanciamo sulla novità assoluta? Dario rispose subito, si andò per la novità assoluta». Un esempio dell’innovazione di Alias? Se prima per creare il falso telaio (da inserire all’interno del muro) era necessaria una ventina di pezzi, l’azienda riuscì ad impiegare un pezzo unico.
Una scommessa che ha richiesto un grande impegno specialmente all’inizio: «La parte più divertente e difficile è stata l’avvio della società, costruire l’azienda da zero», ricorda Castignoli.
«In questi vent’anni ho continuato ad investire, meglio avere una azienda ricca ed essere più poveri che viceversa - prosegue Vaccari - e poi mi sono circondato di persone fidate, in gamba e per bene, di cui vado molto orgoglioso».
«Quando sono arrivata non c’era niente, usavamo le scale di servizio per accedere al piano superiore», le parole di Silvia Fava, back-office sales manager. «Sono cresciuta qui con gli altri dipendenti, ci siamo aiutati, condividendo i momenti belli e brutti proprio come in una famiglia. Oggi coordino un team di sette ragazze di cui vado molto fiera. Per far parte di Alias bisogna aver voglia di fare, così come quella di reinventarsi e imparare, perché la porta blindata è un prodotto estremamente complesso».
Chiude la puntata il consueto momento della scatola di Industriando, alla quale gli imprenditori affidano una propria ideale eredità per il futuro. «Se potessi lasciare qualcosa di mio nella scatola per chi mi sostituirà un giorno – chiude Dario Vaccari – gli direi di avere cura delle persone che lavorano in questa azienda, di averne sempre rispetto e cura».