«Dal 1998 forniamo soluzioni su misura del cliente»
Rispondere ai bisogni dei clienti con soluzioni su misura, sapendo rimanere al passo con i tempi in un settore in rapida evoluzione. Si potrebbe sintetizzare con questa frase il percorso di ISI, protagonista dell’ultima puntata di Industriando, la trasmissione di Confindustria e Telelibertà dedicata alle aziende piacentine. Società di informatica con sede a I Casoni di Podenzano che dal 1998 progetta e implementa soluzioni per le realtà industriali,. «Possiamo considerarci i pronipoti della gloriosa Mandelli degli anni ‘80», ricorda Stefano Guglielmetti, uno dei fondatori e amministratore delegato dell’azienda. «Nel 1984 gli ingegneri Bosoni e Tagliaferri crearono la ISA, per la produzione meccanica e l’automazione industriale. Nel 1998 decidemmo di creare ISI, per occuparci soprattutto della raccolta automatica e della gestione dei dati di produzione».
L’attività di ISI si divide in due diversi ambiti. Da una parte il MES, per la gestione di dati e informazioni legati alla produzione, dall’altra la realizzazione di applicazioni per la digitalizzazione della “supply chain”: CRM, e-commerce, gestione post vendita. «Nel 2008 partecipammo alla prima edizione di Industriando e per presentarci utilizzai l’espressione “sarti dell’informatica”. Non siamo cambiati più di tanto: abbiamo soluzioni standard prodotte nel corso degli anni, ma come con un vestito dobbiamo cercare sempre di adattarlo alle specifiche esigenze dei clienti».
«Nel 1998 mi ero appena sposato, la mia vita personale si stava rivoluzionando e il sogno nel cassetto era quello di creare qualcosa di mio», confessa Roberto Rimondi, cofondatore e direttore tecnico. «Non avrei fatto questo passo se non fossi stato certo di condividere con i miei compagni principi fondamentali come l’onestà, la solidarietà e la passione. A ripensarci mi emoziono ancora». Quasi un quarto di secolo fa l’informatica era comunque un settore completamente diverso: «Organizzare un lavoro dal cliente richiedeva un notevole impegno di tempo. Non c’erano i portatili ma i “portabili” che pesavano anche quindici chili. Internet poi non c’era, avevamo le informazioni su floppy disk talmente inaffidabili da costringerci a produrne tantissime copie, contando sul fatto che almeno una copia funzionasse», spiega Rimondi.
Nel corso degli anni anche Davide Braghieri, storico dipendente dell’azienda, si è aggiunto alla compagine sociale: «I nostri uffici sono aperti, il dialogo tra noi tecnici è uno dei punti di forza dell’impresa. Capita di intuire che un nostro collega è in difficoltà e alla fine ci si offre di aiutarlo anche prima che venga chiesto. Negli anni ho assistito alla nostra evoluzione, passando dal settore dell’automazione a quello della gestione dei dati. Fu una giusta intuizione e con il tempo abbiamo saputo guadagnarci la fiducia del cliente».
Conclude la puntata la consegna della scatola di Industriando: «Se dovessi pensare alla nostra attività del futuro, immagino che questa scatola non sia piena ma con ancora tanto spazio per nuove cose da metterci dentro», le parole di Stefano Guglielmetti. «Mi piacerebbe aver fornito a chi ha lavorato con me una visione improntata alla correttezza dei rapporti, all’onestà e all’essere sempre presenti per i bisogni dei clienti».